Prefazione del presidente Enrico Zucchi 

“Una storia di riscatto e una grande lezione di umanità. Alla curva nord del Voltini il nome di Renato Olmi”

Dedicare un libro alla memoria di Renato Olmi rappresenta, per l’AC Crema 1908, un diritto, un dovere e una grande sfida.

È un diritto in quanto è un’affermazione di libertà. È un gesto che nasce dalla scelta di guardare al futuro in modo franco e responsabile, ispirandoci agli esempi più efficaci che ci hanno preceduto. Una scelta, appunto, una priorità che ci siamo dati istintivamente e che vuole riconoscere l’importanza di ciò che è venuto prima di noi generando valore per tutta la città e la comunità sportiva.

Siamo fieri delle nostre origini e di una data, il 1908, che ci riporta molto indietro nel tempo.

Sentiamo sulle spalle il peso di una tradizione illustre che uomini e calciatori come Olmi hanno onorato con forza ed onestà spingendoci a rievocare il loro nome e le loro gesta sapendo che per fare il bene prima bisogna conoscerlo.

Si viene ‘contagiati’ dal bene solo se si ha la fortuna di incontrarlo. Se qualcuno l’ha fatto davanti a noi. Oppure se qualcuno ci racconta l’esperienza di chi è riuscito a realizzarlo. Ma non si può barare. Quel ‘qualcuno’ non deve semplicemente narrare. Deve agire e dimostrare. Ed è qui che interviene la componente inderogabile del dovere.

Molti non sanno che Renato Olmi era soprannominato l’angelo per via dell’altezza, i capelli biondi, gli occhi azzurri e uno stacco aereo che pochi potevano garantire in serie A. È stato campione del mondo nel ’38 e uno tra i migliori centromediani del calcio italiano.

Ma sono certamente in tantissimi coloro che non sanno che era stato abbandonato in fasce dalla madre. Solo grazie all’amore di una coppia che si è presa cura di lui e ad un talento che l’AC Crema ha saputo coltivare con premura e intelligenza non si è lasciato abbattere e si è preso la sua rivincita.

Lottando sotto la guida e la bandiera del club nerobianco che l’ha sostenuto, incitato e ben indirizzato, Olmi è riuscito a sovvertire il corso ostile del destino.

Ha trascorso una vita straordinaria iniziata in mezzo a mille difficoltà e conclusasi dopo averla spesa in una logica virtuosa tra sport, famiglia, affari e sensibilità sociale.

Di certo non conoscono la sua storia di riscatto e di coraggio i tanti giovani che oggi vedono nell’AC Crema un luogo dove divertirsi, giocare al pallone, fare amicizia, condividere esperienze, crescere insieme e, con grande libertà, sperimentare le gioie e i dispiaceri dell’agonismo.

Raccontare chi era e che cosa ha fatto Renato Olmi è una scelta educativa che ci impegna davanti a loro. Ma è anche una sfida che ci mette alla prova. Spetta a tutti noi dimostrare che i valori a cui si è ispirato questo grande protagonista del calcio italiano a cavallo fra gli anni ’30 e ’40 sono ancora quelli che caratterizzano il sodalizio cremino. Fair play, umiltà, impegno e rispetto che Renato ha interpretato con personalità, determinazione e volontà vincendo la partita delle partite: quella della vita.

Dirigenti, giocatori, allenatori e tifosi devono dimostrare che questi sono i solidi pilastri su cui l’AC Crema 1908 sta perseguendo lo scopo associativo. I progetti ‘sport e cultura’ e ‘sportabilità’ sono l’esempio tangibile e la traduzione di un’importante eredità morale lasciata incondizionatamente alla storica squadra cittadina.

Abbiamo stilato un codice etico che garantisce la credibilità e la trasparenza della società ponendo un tassello fondamentale perché venga assicurato un idoneo percorso di crescita ai ragazzi che ci vengono affidati.

Nello stadio cittadino intitolato a Giuseppe Voltini nel 1972, in cui l’angelo ha iniziato e finito la sua prestigiosa carriera, abbiamo deciso di intitolare la curva nord a Renato Olmi per quello che ha rappresentato e che tutt’oggi rappresenta per la città di crema. È anche attraverso questa logica che intendiamo sviluppare il senso comune di appartenenza all’associazione sportiva che ha saputo meritarsi la stella d’argento al merito sportivo.

Tra i campioni che hanno vestito la maglia nerobianca spiccano altri giocatori che, come Renato Olmi, hanno contribuito a rendere l’AC Crema 1908 una delle associazioni sportive più blasonate nell’ambito calcistico; ricordiamo per esempio Bruno Mazza, ‘Cesira’ Moretti, ‘Tonino’ Voltini, Vincenzo Bruschieri, ‘Cioti’ Della Frera, Gianni Meanti, Mario Bergamaschi, Franco Parati, Mauro Bicicli, Narciso Pezzotti, Arturo Venturelli, ‘Gièchy’ Doldi, Claudio Correnti, Franco Zanara, Pino Cadregari, Giacomo e Riccardo Ferri, Alessio Tacchinardi senza dimenticare tanti altri importanti giocatori che hanno avuto brillanti carriere e che hanno portato in alto il nome dell’AC Crema 1908 tra i quali: Amilcare Ferrari, Franco Ogliari, Claudio Vaccario, Walter Patrini, Giovanni Dossena, Mauro Ferri, Luca Coti, ‘Bobo’ Bianchessi, Federico Cantoni e Mattia Marchesetti.

Raccontando la storia di Renato Olmi intendiamo valorizzare l’occasione di Crema Città Europea dello Sport 2016. La nostra è un’iniziativa editoriale che vuole ribadire la missione della cultura come trasmissione di testimonianze e stili di vita virtuosi in grado di legare una generazione all’altra.

Siamo convinti che la cultura è una concreta ‘pratica di esistenza’ e i libri, se ben concepiti, aiutano a individuare il bene comune. Costituiscono una insostituibile premessa che facilita il lavoro di tutti coloro che si impegnano per migliorare l’esistente in una prospettiva di sana ed equa reciprocità.

I libri che si concentrano sulla vita di un singolo uomo, in questo caso uno dei grandi campioni del nostro calcio diventato un simbolo dei successi dell’AC Crema, tramandano valori e atteggiamenti. Raccontano una storia che è al tempo stesso particolare e universale. Hanno la missione di educare e, al di fuori di ogni retorica, appassionare.

Il focus della narrazione è senza dubbio la vita di Renato Olmi. il suo talento, la sua determinazione, i suoi sentimenti. ma in pillole c’è molto altro. Un’istantanea sul destino dei bambini, i cosiddetti ‘esposti’, che venivano abbandonati perché considerati cause di discredito per le famiglie d’origine oppure perché mancavano le risorse per crescerli. La storia del calcio italiano con la nascita dei campionati a girone unico, i protagonisti, le tattiche, le grandi squadre e alcune delle stagioni più avvincenti. il decennio d’oro in cui la nazionale azzurra vince a sorpresa due campionati del mondo. L’impareggiabile freschezza di un linguaggio giornalistico utilizzato in un periodo in cui non c’era ancora la televisione e la stampa doveva ‘far vedere’ oltre che far leggere. La vita della nazione fotografata nei momenti più salienti: la prima e la seconda guerra mondiale, la caduta del regime con i terribili eccidi che non hanno risparmiato nemmeno la nostra città, le straordinarie opportunità economiche offerte nel secondo dopoguerra che sono state messe a frutto da uomini intraprendenti che hanno consentito al nostro paese di risollevarsi e conoscere la prosperità. E in mezzo a tutto questo c’è il ‘filone aureo’ di una società calcistica, l’AC Crema 1908, che non ha mai rinunciato ad unire lo spettacolo, il divertimento e la passione per lo sport con una seria e integerrima vocazione all’approccio educativo.

Un sincero ringraziamento va alla famiglia Olmi che ha messo a disposizione un prezioso archivio comprendente giornali dell’epoca, immagini e documenti.

Con questo volume è nostro compito rendere omaggio ad un grande uomo e ad uno sportivo straordinario nell’auspicio che possa essere un esempio per tutti i nostri giovani. nella speranza che interpretino la loro vita sapendo che ‘l’impossibile non è uguale per tutti e l’impossibile non è per sempre’.

 

E’ possibile ritare una copia del libro presso la sede dell’A.C. Crema 1908, in via G. Di Vittorio 6 a Crema.

La Biblioteca di Crema e il Museo civico di Crema e del cremasco hanno ricevuto dall’associazione sportiva alcune copie per la consultazione. A partire da gennaio 2016 sarà disponibile anche online sul catologo Opac.

Scarica il libro Renato Olmi – La leggenda del calcio cremasco